Ha senso parlare di trend di design 2022? Ovviamente sì, perché come tutti i settori creativi anche quello del design è in continua evoluzione e adattamento alle novità dettate da quello che accade nella vita di tutti i giorni. Le mode, le novità tecnologiche, i cambiamenti nella percezione degli utenti/consumatori e nelle loro abitudini quotidiane.
Dopo due anni decisamente particolari (che ancora non sono del tutto alle spalle…), abbiamo voluto fare fare una panoramica di quelli che sono stati annunciati da siti e riviste di settore come i più importanti trend per il 2022, grafici ma non solo.
Sono quelle tendenze creative che vedremo nei prossimi 10 mesi – e molte anche oltre – attorno a noi, dal web agli schermi dei nostri cellulari, dalla cartellonistica al packaging di prodotto, agli allestimenti di store o eventi fisici.
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I trend design del 2022
Gli anni ’90
Se gli ultimi anni erano stati quelli del”ripescaggio” dell’estetica anni ’80 in tutti i settori, dal fashion alle serie Tv, ora sembra essere arrivato il momento del decennio successivo.
Largo ai Nineties, dunque, e alla loro estetica colorata, audace e un po’ urlata. Per farvi un’idea, basta pensare come riferimento all’immagine veicolata da Mtv, dalle sue grafiche colorate e dai videoclip, quando i 35/40enni di oggi erano ragazzini che trascorrevano le loro ore fra i libri di scuola e le trasmissioni della tv musicale più famosa del mondo.
Il motivo di questo ritorno? Come ha spiegato a The Dieline Alex Center, dell’agenzia newyorkese CENTER, un po “la ciclicità delle tendenze“, che vale tanto per il design quanto per il fashion, la musica e il cinema. Ma anche una reazione al minimalismo spinto che ha caratterizzato gli ultimi anni: “La verità – spiega center – è che gli anni ’90, in termini di design, erano più divertenti, complicati e sperimentali. C’erano livelli, sfumature, forme e caratteri stravaganti. Sono entusiasta che stiano tornando”.
Verso la fine del flat design?
Quanto detto sugli anni ’90, è in qualche modo collegato all’altro trend di design individuato dai media di settore come probabile per l’anno appena iniziato. Dopo anni di minimalismo e di flat design (o anche flanding, contrazione di flat branding), qualcosa sembra destinato a cambiare.
Aziende e agenzie creative hanno creduto e spinto fino al parossismo questo tipo di design, molto adatto al mondo digitale, immediatamente identificabile e riproducibile, perfettamente scalabile senza perdita di identità in ogni dimensione e su ogni piattaforma.
La semplicità ha trionfato, fino a portare a un’omologazione che non permette molto facilmente di capire se il segno che abbiamo di fronte appartenga, ad esempio, al mondo dei software o all’automotive. Un po’ per questo motivo, un po’ perché il mondo sembra andare verso una direzione ben precisa (avete detto metaverso?) è facile ipotizzare che presto si comincerà ad abbandonare il design piatto a favore di nuove forme più caratterizzanti, stimolanti e interattive.
Sarà la storia, poi, fra un po’ di anni, a dirci se l’estetica flat avrà lasciato il segno o sarà ricordata solo come qualcosa di passeggero.
Anti-design e font
Altro tema strettamente collegato alle tendenze della fine degli anni ’10 del XXI secolo è quello che viene ormai comunemente definito anti-design. Che siano una reazione alla pulizia di segno vista un po’ ovunque negli ultimi tempi o – come scrive ad esempio Creativebloq.com – frutto della “noia da pandemia”, si vedono sempre più spesso design basati su “colori contrastanti, forme irregolari e collage stridenti“.
Se ci pensiamo, una reazione del tutto prevedibile in un mondo che si stava omologando e in una realtà come quella del digitale dove farsi distinguere (e cliccare) è a volte una questione di decimi di secondo.
Accomunabile a questa tendenza “caotica”, anche quella che riguarda l’uso non convenzionale dei font tipografici: mix di caratteri diversi, lettere oversize o rimpicciolite, quando non addirittura mancanti e/o sostituite da simboli grafici.
Denominatore comune: riuscire ad attirare l’attenzione e farsi immediatamente identificare.
3D e 2D assieme
Se parliamo di attirare l’attenzione, poche cose riescono a farlo come le grafiche in 3D. Quello che forse ci aspettavamo meno è il mix fra 3D e 2D, che sembra essere una delle maggiori tendenze per questo 2022. Il mashup fra i due mondi è ormai dappertutto: illustrazioni, web design, app e tipografia.
I mondi di animazione e grafica tradizionale si avvicinano, spinti dall’avanzamento della motion graphic, anche a causa dello sviluppo dell’interattività e della possibilità – attraverso gli smartphone – di sposare supporti un tempo solo fisici (pensate al packaging) con contenuti video.
Perché funziona questo mix? Perché è più rapido da realizzare di un lavoro interamente in 3D, perché si fa notare anche quando non è perfetto, perché permette a ogni designer di metterci qualcosa di suo e di caratterizzare il proprio lavoro e l’output desiderato dal cliente.
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Viaggi virtuali e metaverso: i trend di design per il 2022
Design come surrogato del viaggio?
Travelling without moving, cantavano i Jamiroquai nel lontano 1996. Viaggiare senza muoversi negli ultimi due anni, a causa della pandemia da Covid-19, è diventato un tema improvvisamente attuale per i consumatori, per i brand e – di conseguenza – per il mondo del graphic design, pronto come sempre a intercettare le necessità collettive e a stimolarle per ottenere in cambio una reazione.
I brand del food & beverage sono stati ovviamente fra i capofila di questa tendenza che ha visto comparire sul packaging, sui siti aziendali e in tutto l’impianto visual legato ai marchi (comprese “esperienze” virtuali o applicazioni dedicate) elementi ispirati al viaggio e a destinazioni lontane: dalla riproduzione stilizzata di vegetazioni esotiche a monumenti e opere d’arte straniere, a semplici associazioni di colore in grado di evocare mete (temporaneamente) irragiungibili.
Un linguaggio che ha preso piede rapidamente e che sembra destinato a restare, nonostante il progressivo via libera agli spostamenti e il ritorno agli eventi in presenza.
Unicorni & ottimismo
Discorso simile a quello del viaggio può essere fatto per il recente trionfo di luminosità, candy colors ed effetti laminati, iridescenti o olografici. Sono stati tempi duri per chiunque, gli ultimi 24 mesi, e il design ha trovato questa strada per infondere un po’ di ottimismo, di sensazioni positive.
L’obiettivo finale è sempre quello di rendere un prodotto o un brand allettante ed attraente e questo nuovo canone di bellezza un po’ giocoso sembra perfetto per creare universi nuovi e “da sogno” per osservatori e consumatori ormai stremati dalla routine di 2020 e 2021. Ritroveremo il nostro ottimismo cavalcando unicorni in cieli color pastello o ci stuferemo presto? Chi può dirlo.
Il metaverso e i trend di design futuri
Ultimo, ma non certo per importanza, è il vero e proprio elefante nella stanza del 2022. Dall’annuncio di Zuckerberg in poi non si parla d’altro che di metaverso, in ogni presentazione e in ogni brief. Se è vero che ridurre il metaverso a una mera tendenza può sembrare affrettato, va considerato anche che la novità non è assoluta e che Second Life, alla fine, non ci ha cambiato la vita come prometteva nel 2004.
Detto ciò, la convergenza fra reale e virtuale è in grado di dare una notevole (e ulteriore) spinta al superamento degli stilemi ricorrenti degli ultimi anni per quanto riguarda il design grafico, alle contaminazioni fra stili e mondi diversi (pensate agli NFT) e portare a sperimentare nel virtuale segni che poi avranno vita propria anche nel mondo reale.
Dentro ci troveremo tutti i trend di cui abbiamo parlato sopra e, di sicuro, anche alcuni nuovi che ora non riusciamo nemmeno a immaginare.
C’è una sorta di metaverso-mania, i brand piccoli e grandi smaniano per esserci e sono disposti ad azzardare e a investire. Questo darà una spinta positiva al settore grafico, soprattutto prima della fase (meno entusiastica e più riflessiva) in cui ci si siederà attorno a un tavolo per capire quali e quanti di questi investimenti avranno portato un ritorno e a chi.
L’inevitabile lista di vincitori e vinti, appena prima che arrivino nuovi trend a entusiasmarci e farci riprendere la corsa.
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